Cersaie 2018

Settembre è il mese della fine e del nuovo inizio, dei buoni propositi e di tutte le novità da tenere sott’occhio anche nel mondo dell’home decor e del design. L’appuntamento, dal 24 al 28 del mese, è a Bologna per Cersaie, ovvero il Salone Internazionale della Ceramica per l’architettura e dell’Arredobagno, giunto alla sua 36esima edizione ed ospite dei 18 padiglioni dell’area BolognaFiere, accompagnato in parallelo dal “fuorisalone” bolognese della Design Week, che si snoda nelle vie della città aprendo le porte di palazzi storici e chiese sconsacrate al design.
 
I protagonisti indissolubilmente collegati della grande esposizione (sold-out quest’anno) sono proprio la ceramica, sempre più presente negli interni sia come rivestimento che come materia prima modellabile in forme, texture e complementi di arredo iconici, ed il bagno, ormai non più relegato a “stanza di servizio” ma parte integrante dell’ambiente-casa con una propria identità estetica decisa.
Le parole chiave di quest’anno che caratterizzano la ceramica ed i rivestimenti in tutte le molteplici declinazioni sono essenzialmente  grafismi, colore micro&macro: pattern geometrici, segni in bassorilievo ed elementi decorativi si combinano su superfici extralarge o attraverso minuscoli mosaici con palette cromatiche diverse, dialogando con il passato ed il presente.
14 ORA ITALIANA  ripesca a piene mani dall’immaginario di un passato recente e ridisegna le tradizionali “cementine” per ogni città d’Italia (meravigliosa la serie floreale dedicata a Palermo!).
Anche GRANDINETTI ricorre a motivi geometrici e decorativi che impreziosiscono ogni singola piastrella esposta, creando una sequenza di nuance sofisticate ed eleganti.
LONDON ART stupisce e crea una collezione di wall paper studiata per le superfici “umide” di doccia, bagno, retro lavandino e cucina per un’esperienza che va oltre la definizione e la tattilità di una piastrella. Anche le superfici dove era impensabile applicare una carta da parati diventano angoli preziosi per perfetti mix di pattern geometrici, motivi etnici, azulejos, texture e printing floreali.
VIDREPUR gioca con le proporzioni e diverte con mosaici vitrei a nido d’ape, coloratissimi e micro, per un effetto uniforme e materico della superficie verticale.
Il mio scettro personale va senza dubbio a DE CASTELLI e alle sue superfici cangianti dagli effetti iridiscenti: la linea Circle Wall è un rivestimento a parete ottenuto dalla sovrapposizione di moduli rotondi che accostano trattamenti dell’ottone diversi (spazzolato, ossidato, satinato) creando una pelle squamata luminosa e sensuale.


Un focus sul bagno, che da anni ha abbandonato il ruolo marginale di “ambiente di servizio”, un po’ nascosto dal resto della casa e basato su semplicità e funzionalità estreme, ed è diventato a tutti gli effetti parte integrante della casa, creando un continuum con il carattere e l’estetica di tutte le altre stanze più “nobili”. Se da una parte il filone industrial continua deciso attraverso l’uso di ferro battuto, rivestimenti in rame e nuance che richiamano i toni ispirati alla terra e al legno, dall’altra anche il bagno si apre al colore e alle forme scultoree.
BRUMA EUROPA scolpisce rubinetti e soffioni come solidi geometrici puri e netti, lasciando entrare nell’ambiente più candido della casa anche tinte insolite come il nero opaco ed il rame lucidato.
I lavabi da appoggio di BATHCO sono piccole opere d’arte in cemento, resina e pietra che si posano delicatamente sulle mensole sospese in legno come se fossero elementi d’arredo o objets trouvés.

ARTESI, AGHA e ARDECO analizzano ogni singolo elemento che contribuisce a caratterizzare il bagno e lo decontestualizzano, disponendo in una composizione surreale sulla parete verticale d’ingresso al proprio stand lavabi, specchi, asciugamani e dispenser (completamente bianchi), mentre all’interno prendono vita diversi set da bagno con pareti e sanitari colorati in netto contrasto. Nella zona più strabiliante le tonalità del rosso si spalmano su pavimento, pareti e sanitari senza soluzione di continuità, mentre la rubinetteria è completamente nera, in contrasto con il bianco puro del piatto doccia.
Lo stand più minimale e al tempo stesso coinvolgente è quello di CERAMICA FLAMINIA, uno spazio  quasi sospeso e metafisico dove i lavabi da incasso, da appoggio, squadrati o dalle linee più morbide sono gli assoluti protagonisti senza bisogno di nient’altro che pareti colorate alle quali appoggiarsi: un percorso “museale” che parte dal colore sabbia ed arriva ai toni del rosso mattone, passando per le sfumature calde del senape, per poi riaccendersi di raffinata intensità nell’azzurro polvere e nel blu india.




Irene Bagni
Federica Baldinotti




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