Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. 

Ecco il mantra della 58esima edizione del Salone del Mobile 2019 di Milano, appuntamento fisso ed imperdibile per gli addetti ai lavori e gli amanti del design made in Italy che anche quest’anno, dal 9 al 14 Aprile, ha trasformato gli spazi di Rho Fiera in una vera e propria “metropoli del design” di oltre 205.000 mq!
La visione eco che pervade (fortunatamente!) il mondo di oggi diventa il leitmotiv incontrastato del Salone del Mobile e si traduce in un nuovo modo di concepire il design, sia nell’ uso (e ri-uso) concreto di materiali di recupero e a basso impatto ambientale, sia nella sua accezione più concettuale (il verde che pervade gli interni sia come nuance che come pattern a tema floreale su carte da parati e tessuti stampati).
FLOU-NATEVO veste il suo morbido divano Binarioproprio di verde foresta, sottolineato dallo sfondo neutro e luminoso dello stand.



Per la sua prima collezione outdoor, FLEXFORM ricrea un patio immerso nel verde lussureggiante dove rilassarsi sulle poltroncine verde salvia Vulcano(grande ritorno di questo elemento d’arredo messo in stand-by per anni!), o sul divano Zante, con la sua elegante struttura in legno intrecciato.

Il legno, materiale caldo, vivo ed ecoper eccellenza, è il protagonista anche della collezione di RITZWELL&CO, raffinata, elegante e minimale come il più classico made in Japan insegna, con una mano tesa verso l’estetica anni ’50 del Midcentury Modern. L’anta a soffietto in legno massello della consolle Jabara AV Board ricorda la delicatezza delle porte in canne delle case tradizionali giapponesi.
L’eleganza atemporale delle forme si concretizza come punto più alto nel mood neoclassico riletto in chiave pop, come per la IdeaWalldi SLAMP, una lampadina applicata sulla fronte di un busto ellenico come se l’ispirazione si accendesse davvero illuminando la mente. Altri busti iconici e frammenti di statue neoclassiche sono disseminati come object-trouvèe negli stands del Salone: un perfetto piede con calzare romano poggia sulla seduta a doghe in legno di VITRA.
Lo stand di VITRA è un’esplosione di coraggio e colore, che ricrea quattro ambienti dalle connotazioni contemporanee e giocose: il nomade, il collezionista, l’imprenditore globale ed il bohèmien. Bandito il minimalismo puro e la raffinatezza pacata, VITRA reinterpreta i propri grandi classici o presenta nuovi elementi d’arredo (come il nuovo divano Vlinderrealizzato con sette diversi livelli di tessuto jacquard!), mixati tra loro in un ambiente pop e vivace da sitcom anni ’80 ricco di stampe geometriche, colori saturi, esagerazioni fluo.






La matericità ed il tatto confluiscono in un’estetica delle superfici molto marcata, che ruota intorno all’uso del marmo venato, del legno intarsiato, del metallo ossidato, del vetro fumè, di cuoio intrecciato, richiami alla sapiente tradizione artigiana e dell’atteggiamento sempre più tailored del design. Non mancano le influenze e le contaminazioni esotiche, che quest’anno sembrano guardare a terre calde come il Brasile per BAXTER (con vasi in argilla, poltroncine con scocca intrecciata, specchi incorniciati da merletti in pvc riciclato, cemento, cuoio) e il Marocco per SABA, che evidenzia le splendide luci a sospensione con pennacchi su pareti grezze nelle nuance calde della terra cruda.


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